Le tecniche per proteggere i nostri manufatti sono molteplici e ogni artigiano come ogni chef, ha i suoi segreti. Esistono però delle linee guida che possono aiutare chi è alle prime armi e vuole avventurarsi in questo campo senza commettere errori macroscopici. In questo articolo vedremo le tecniche base per proteggere il legno.
Manufatto da levigare
Il punto di partenza comune è un manufatto in legno finito, ma ancora da levigare. Inizialmente bisogna prima di tutto passare della carta abrasiva partendo da una grana grezza (ad esempio 80) sino ad una molto più fine (ad esempio 320).
Fatto questo, è necessario conoscere la destinazione del nostro manufatto, in particolare se andrà all’interno o all’esterno e successivamente se vogliamo mantenerlo “naturale” o pigmentarlo.
Ricordiamoci inoltre che il legno è un elemento generalmente poroso e di conseguenza, se vogliamo davvero proteggerlo, questa sua peculiarità dovrà essergli preclusa.
- Manufatto per interni
Supponiamo di trattare un manufatto per interni e che lo si voglia lasciare del suo colore originale.
In questo caso possiamo subito utilizzare il cosiddetto “turapori” steso a pennello, che come suggerisce il nome stesso svolge l’esclusiva funzione di chiudere i pori del legno, fornendo una base per la successiva finitura, senza però proteggere il manufatto dagli agenti atmosferici.
Passeremo quindi alla finitura scegliendo quella che più ci piace, opaca, lucida, satinata o ovviamente trasparente.
Se invece il manufatto da interno dovrà essere colorato, lasciando però intravedere le venature del legno, prima del turapori, che in questo caso verrà utilizzato nel passaggio subito successivo, andrà passato il “mordente” che colorerà le fibre del legno per poi terminare infine con la finitura.
Un ultimo caso per i manufatti da interno, riguarda la coloritura coprente, ad esempio uno smalto.
In questo caso invece del turapori andrà passato il cosiddetto “fondo”, solitamente bianco (ad esempio la cementite è un fondo abbastanza grezzo ma spesso usato) e carteggiabile.
Una volta asciutto e carteggiato si procede come sopra con la finitura che in questo caso sarà appunto uno smalto.
- Manufatto per esterni
Nel caso in cui il nostro manufatto vada posizionato all’esterno bisognerà pensare ad una protezione in primis dagli agenti atmosferici e per questo motivo il primo passo da compiere sarà sempre passare una o più mani di “Impregnante”.
Questo prodotto svolge la principale funzione di protezione del legno dall’interno, infatti come suggerisce il nome penetra nelle fibre e le difende da acqua, raggi UV, ecc a seconda delle caratteristiche del prodotto usato.
Nel contempo si può anche scegliere un impregnante colorato e dare quindi un “tono” differente al nostro manufatto.
A questo punto si può passare alla stesura di un fondo trasparente e poi alla finitura, oppure a seconda del prodotto che andremo ad usare, potremmo anche aver concluso subito il nostro lavoro. Sul mercato esistono infatti impregnanti che uniscono alle loro caratteristiche peculiari, anche una percentuale di finitura.
È comunque sempre consigliabile procedere a step e utilizzare prodotti separati e di qualità.
Un ultimo caso rimasto è la colorazione coprente di un manufatto per esterni.
In questo caso l’iter corretto inizia con la stesura dell’impregnante trasparente, se si vuole un fondo e infine uno smalto coprente per esterni.
Errori comuni
Il mordente non è l’equivalente dell’impregnante colorato: il primo si limita a colorare ma non protegge.
Una volta dato il turapori non è possibile colorare con un mordente, sembra strano, ma in molti invertono questo passaggio!
Consigli
L’utilizzo di prodotti all’acqua è sempre più frequente, in questo caso ricordatevi sempre di carteggiare fra una mano e l’altra poichè il legno, a contatto con prodotti all’acqua, come si dice in gergo “alzerà il pelo”.
La scelta di utilizzare prodotti all’acqua o a solvente va fatta in prima battuta e rispettata per l’intero processo, quindi se si inizia ad esempio con un impregnante all’acqua, anche fondo e finitura andranno scelti all’acqua.