Negli ultimi anni sta tornando in auge l’utilizzo di prodotti naturali per proteggere e/o trattare i manufatti in legno. Se stai lavorando ad un progetto fai da te, in questo articolo troverai tutte le proprietà degli oli da taglio per utilizzarli al meglio e proteggere i tuoi manufatti.
OLIO NATURALE VS PRODOTTI INDUSTRIALI
Perché scegliere un trattamento naturale come l’olio rispetto ad uno “industriale” come ad acqua o solvente? Al di là di un aspetto etico che può spingere ad utilizzare un prodotto eco sostenibile, esistono pro e contro oggettivi. Innanzitutto, l’olio naturale ha come principale caratteristica positiva la facilità di applicazione, sia durante la prima stesura che in quelle successive.
Al contrario, un prodotto industriale obbligherebbe ad esempio, come nel caso di un legno smaltato, a ri-carteggiare il manufatto. L’olio naturale può invece ravvivare il nostro mobile di anno in anno con una semplice operazione di stesura.
In generale, l’olio attribuisce al legno una naturale morbidezza e brillantezza.
Il principale contro degli oli è invece la durevolezza: nei prodotti naturali è decisamente minore rispetto agli antagonisti sintetici e costringe a più numerosi trattamenti.
GLI OLI PIÙ COMUNI
Partiamo dalle basi. Il segreto per scegliere un olio, al di là dell’aspetto che dona al legno, è anche conoscerne le peculiarità.
Tra gli oli più comuni troviamo innanzitutto l’olio paglierino, non è seccativo e dunque non rilascia una pellicola sulla superficie, nutre rigenera e può essere dato su qualsiasi tipo di legno.
L’olio rosso viene usato spesso per ravvivare mobili antichi anche perché accentua la colorazione del legno, inoltre viene usato spesso come lubrificante per far scorrere i tamponi (pensiamo alle stesure di ceralacca).
L’olio di lino a crudo è un olio seccativo e lascia una sottile pellicola sul legno. Ha una connotazione calda e una bassa viscosità per cui ha un’alta penetrazione all’interno delle fibre del legno. L’olio di lino cotto, viceversa, raggiunge una maggiore viscosità per cui la penetrazione è discreta (per questo viene usato maggiormente come finitura che come impegnante) e raggiunge un tempo di essiccazione molto più contenuto rispetto all’olio di lino crudo.
Infine l’olio di Tung è un olio cosiddetto “duro”, antiossidante e protettivo ed asciuga molto più lentamente dell’olio di lino. Ha una forte capacità pellicolante ed è idrorepellente. Dona morbidezza naturalità e brillantezza al legno trattato.
L’olio paglierino, insieme all’olio di Tung sono annoverati fra quegli oli che rendono il legno trattato più morbido e naturale, mentre ad esempio l’olio di lino sia cotto che crudo hanno una connotazione più calda.
COME SI STENDE UN OLIO
Per stendere l’olio sul tuo manufatto puoi versare un piccolo quantitativo sul legno opportunamente carteggiato e aiutarti con un pennello a setole morbide o ancora meglio, puoi usare uno straccio e stendere l’olio seguendo le venature del legno per farle risaltare.
Dopo aver fatto questa operazione, attendi qualche minuto (10-15 circa) e togli l’eccesso con un panno di cotone. Generalmente si consiglia di ripetere il trattamento del legno almeno una volta l’anno.
PERCHÉ È IMPORTANTE CONOSCERE GLI OLI
Quasi tutti i prodotti che si trovano in commercio sotto il nome di oli sono sostanzialmente miscele di oli quindi più sapremo sulle caratteristiche dei componenti base e più saremo in grado di giudicare la bontà di un prodotto e la sua efficacia relativa al lavoro che andremo a svolgere.
Una caratteristica tipica degli oli è che penetrano nelle fibre con delicatezza e quindi ad esempio non generano il classico “effetto pelo” evitandoci di dover carteggiare dopo averlo steso.
L’olio inoltre è un liquido apolare, il che vuol dire che già di suo non reagirà mai con l’acqua che invece è polare, pensa a quando versate l’olio nell’acqua … non si mischia giusto?
Tutto questo si traduce in una buona idrorepellenza naturale.
Detto questo, anche solo per associazione di idee si arriva a pensare che in effetti un trattamento con olio possa essere considerato alla stregua di un impregnante … ed infatti è così!Per quanto riguarda gli oli ad uso alimentare, quindi ad esempio per taglieri e simili, si consiglia innanzitutto di usare legno massello, senza colle o similari e in seguito olio di camelia (antiossidante e antibatterico) e olio di cocco (emolliente).
Ultima ma non ultima la sicurezza: bisogna prestare attenzione quando si utilizza l’olio di lino cotto, infatti può provocare autocombustione, quindi una volta utilizzato il tampone o lo straccio, non va buttato direttamente ma preventivamente saturato d’acqua.
Sul mio canale YouTube puoi guardare il video sul trattamento del legno con gli oli
Alla prossima,
White Ghost
Posso usare olio di lino da cucina su poltrona in rattan ??
Ciao Valentina, certamente! Basta dare prima una veloce pulita con panno e acqua tiepida e poi applicare l’olio.
Buon giorno vorrei sapere questi oli di lino cotto o paglerino come si smaltiscono grazie
Buongiorno Francesco, è possibile smaltirli allo stesso modo in cui viene smaltito l’olio da frittura.
Salve,ho scartavetrato un pannello esterno di una porta blindata ,non volevo comprarne uno nuovo e montarlo mi avrebbe portato via molto più tempo perché era incollato ,il lavoro è venuto bene ho tolto con la carta numero 240 lo strato superficiale della vernice,cosa mi consiglia di fare ? Stendere un impregnante o riverniciarlo con color noce chiaro? o stendere olio ,in qualsiasi prodotti che potrei usare devono essere che si possono pulire ,che cosa mi consiglia di fare? Grazie
Buongiorno Ciro, se è stata rimossa tutta la vernice, ti consigliamo di passare un impregnante e poi passare la vernice.
Salve, ho fatto un corrimano in iroko per una ringhiera esterna. Vorrei trattarlo ad olio e non a solventi o acqua. Che olio mi consigli?
Quante mani e ogni quanto i trattamenti successivi?
Il corrimano è sottoposto a sole e intemperie.
Grazie in anticipo
Luca
Buongiorno Luca, l’iroko non é un legno adatto a ristagni d’acqua o contatto prolungato con il terreno bagnato, ma é comunque resistente all’acqua di passaggio, l’ideale é trattarlo con protettivo per raggi uv, quindi impregnante o finitura all’acqua, ma se si vuole usare un olio si può usare un qualsiasi siccativo (olio di lino cotto ad esempio o tung) oppure ancora meglio con il danish oil, si consiglia come sempre di testare la resa cromatica in un pezzo di scarto o in parte non visibile.
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Ciao.
Una domanda; Ma dove si può comprare l’olio di camelia? Ho provato a girare per BRICOMAN / Leroy Merlin / Colorifici, ma niente .
In rete si trova ma soltanto per uso cosmesi.
Grazie
PS: Io abito a Milano nord,
Buongiorno Elvio, esatto l’olio di camelia si trova spesso in commercio nella sezione cosmesi ma è ottimo per il legno, come ad esempio questo:
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L’olio di lino o paglierino o l’olio tung per passarli sullegno è consigliabile diluirlo con l’acqua o è meglio non diluirlo con l’acqua
Buongiorno, devo trattare il piano in legno della mia nuova isola per la cucina. Cosa è meglio scegliere perché resista il più possibile alle macchie che può causare il cibo e perché il colore resti naturale il più possibile? Olio di lino, di tung, di camelia, olio danese? Sono veramente indecisa…
Buongiorno,
Sto costruendo un tavolo in faggio per la cucina e vorrei capire se l’olio di vaselina per uso enologico (raccomando per taglieri) possa essere utilizzato per la finitura.
Grazie
Saluti
Luca
Salve,ho fatto un portalegna tutto a mano
Ho carteggiato tutto ho dato la vernice,posso dare sopra l’olio paglierino
Bravissimo Marco, siamo fieri di te.
Spero che i nostri consigli ti siano stati utili. Ti consigliamo di consultare un falegname prima di utilizzare ogni prodotto sul legno, come nel caso dell’olio paglierino